David Lynch è universalmente riconosciuto per il suo stile unico e surreale nel cinema, ma spesso si dimentica che la sua carriera ha radici profonde nel mondo dei cortometraggi. Questi brevi lavori non solo hanno definito il suo stile, ma hanno anche gettato le basi per le sue opere più lunghe e complesse. Analizziamo quindi alcuni dei corti più significativi di Lynch, esplorando come ognuno di essi ha contribuito alla costruzione della sua affascinante poetica visiva e narrativa.
1. Six Men Getting Sick (1967)
“Six Men Getting Sick” è il primo cortometraggio di Lynch, creato come parte di un progetto artistico mentre studiava presso la Pennsylvania Academy of Fine Arts. Questo film, della durata di circa un minuto, consiste in un’animazione in loop che mostra sei teste che vomitano ritmicamente. Il corto fu realizzato come un’installazione con una colonna sonora di sirene e grida, proiettata su un rilievo scultoreo creato dallo stesso Lynch.
Aneddoti: Lynch ha dichiarato che l’idea per questo lavoro gli venne da una sensazione di disagio viscerale. Nonostante la sua semplicità, “Six Men Getting Sick” vinse il primo premio in un concorso scolastico e segnò l’inizio della sua carriera cinematografica.
2. The Alphabet (1968)
“The Alphabet” è un cortometraggio animato di quattro minuti, che combina animazione e live-action per raccontare un incubo infantile in cui le lettere dell’alfabeto prendono vita in modo grottesco e angosciante. Il film fu ispirato da un’esperienza reale raccontata a Lynch da una nipote, che ebbe un incubo in cui vedeva le lettere dell’alfabeto in modo spaventoso.
Aneddoti: Finanziato con l’aiuto della suocera di Lynch, il corto fu realizzato nel seminterrato della sua casa. “The Alphabet” cattura l’interesse del mondo dell’arte e del cinema, e il riconoscimento che ricevette permise a Lynch di ottenere ulteriori fondi per i suoi progetti futuri.
3. The Grandmother (1970)
“The Grandmother” è un corto di 34 minuti che racconta la storia di un bambino maltrattato che pianta un seme dal quale cresce una nonna amorevole. Il film utilizza tecniche miste, combinando live-action e animazione in modo innovativo. È un’opera profondamente surreale e simbolica, riflettendo temi di isolamento, abuso e desiderio di amore e sicurezza.
Aneddoti: Questo corto fu finanziato con una sovvenzione dell’American Film Institute, ottenuta grazie all’interesse suscitato da “The Alphabet”. “The Grandmother” rappresenta uno dei primi esempi della capacità di Lynch di creare atmosfere intense e disturbanti, utilizzando tecniche visive e sonore uniche.
4. The Amputee (1974)
“The Amputee” è un cortometraggio di 4 minuti, in due versioni leggermente diverse, girato in bianco e nero. Il film mostra Catherine E. Coulson (futura “Log Lady” di “Twin Peaks”) mentre scrive una lettera su una macchina da scrivere, mentre un’infermiera (interpretata da Lynch stesso) cura le sue amputazioni. È un esempio primordiale dell’umorismo nero di Lynch.
Aneddoti: Il corto fu realizzato come test per un nuovo tipo di pellicola video sviluppata dall’American Film Institute. Lynch, incuriosito dalla possibilità di girare in video, accettò di realizzare il film come esperimento tecnico.
5. Premonitions Following an Evil Deed (1995)
“Premonitions Following an Evil Deed” è un corto di un minuto, girato in bianco e nero e parte del progetto antologico “Lumière and Company”, in cui diversi registi girarono brevi film utilizzando una delle prime cineprese Lumière. Il corto di Lynch è una sequenza onirica e disturbante che combina immagini di poliziotti, alieni e una donna assassinata.
Aneddoti: Per rispettare le limitazioni tecniche della cinepresa Lumière, Lynch dovette girare in una singola ripresa senza montaggio, utilizzando solo luce naturale. Nonostante queste restrizioni, riuscì a creare un’opera che rispecchia pienamente il suo stile surreale e inquietante.
6. Rabbits (2002)
“Rabbits” è una serie di cortometraggi di circa 50 minuti in totale, che Lynch ha poi montato insieme in un unico film. La serie mostra tre figure antropomorfe con teste da coniglio (interpretate da Naomi Watts, Laura Harring e Scott Coffey) che vivono in una stanza, dialogando in frasi frammentarie e criptiche. L’ambiente è impregnato di un’atmosfera di terrore sottile e opprimente.
Aneddoti: Lynch ha descritto “Rabbits” come una “sitcom dell’incubo”. Le scene di questa serie sono state riutilizzate in “Inland Empire” (2006), dimostrando come Lynch ricicli e reinterpreti continuamente i propri materiali.
Conclusioni
I cortometraggi di David Lynch sono essenziali per comprendere il suo approccio artistico e cinematografico. Questi lavori precoci e sperimentali gli hanno permesso di esplorare temi e tecniche che sarebbero diventati fondamentali nei suoi film più lunghi. Ogni corto è un piccolo universo che racchiude il senso dell’estraneità, del sogno e dell’incubo che caratterizza l’intera opera di Lynch. Con il loro mix di surreale, inquietante e poetico, i cortometraggi di Lynch rappresentano un terreno fertile di creatività e innovazione che ha influenzato profondamente il panorama del cinema contemporaneo.